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Invalidità civile

Invalidità civile al 75%: le agevolazioni 2023

La Legge di Bilancio 2023 introduce nuove misure in merito ai benefici riconosciuti a chi viene accertato un grado di invalidità superiore al 75%. Si tratta di misure già esistenti, prorogate o modificate, alle quali se ne affiancano altre nuove.

A seconda della gravità dell’invalidità riconosciuta, l’ordinamento attribuisce l’erogazione di tre tipi di indennità:

  • Assegno di invalidità civile, per coloro con un’età inferiore a 67 anni, cui è riconosciuto un grado di invalidità almeno del 74%, a condizione che non si superi una certa soglia di reddito;
  • Pensione di invalidità civile, destinata esclusivamente ai soggetti con un’età inferiore a 67 anni, riconosciuti invalidi al 100%, a condizione che non si superi una certa soglia di reddito;
  • Indennità di accompagnamento, destinata a tutti gli invalidi civili al 100% con impossibilità a compiere gli atti quotidiani della vita e/o a deambulare senza il supporto di ausili e/o di un accompagnatore;

Oltre alla pensione, la legge riconosce ai soggetti invalidi civili, ulteriori sostegni e benefici:

  • potenziamento dell’Assegno Unico per le famiglie con figli affetti da disabilità. Per quanto riguarda le famiglie con disabili, sono stati stabilizzati gli interventi temporanei adottati col Decreto Semplificazioni.  È previsto il riconoscimento dell’assegno unico a ciascun figlio, a prescindere dall’età, per un massimo di 175 euro mensili, a condizione che l’Isee sia pari o inferiore a 15 mila euro. Nel caso, invece, in cui l’Isee risulti essere superiore a 40 mila euro la cifra si riduce fino a 50 euro. A queste cifre si aggiungono ulteriori maggiorazioni per figli disabili fino a 21 anni della somma di:
  • 85 euro nel caso di disabilità media (titolari di indennità di frequenza, ipovedenti gravi, invalidi dal 67% al 100%);
  • 95 euro nel caso di disabilità grave (titolari di riconoscimento di handicap con connotazione di gravità, ciechi parziali, invalidi al 100%;
  • 105 euro nel caso di non autosufficienza (in cui rientrano i titolari di indennità di accompagnamento per invalidità o cecità civile assoluta);
  • confermati, anche i 120 euro mensili aggiuntivi per le famiglie con almeno un figlio disabile a carico.
  • proroga dello smart working semplificato per i lavoratori diversamente abili, confermata dalla Legge di Bilancio, ma con una serie di forti restrizioni.

    Ne possono usufruire tutti i dipendenti pubblici e privati, per i quali il datore di lavoro può prevedere l’assegnazione a diversa mansione, purché compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, senza che ciò incida sulla retribuzione. Si restringe la platea di soggetti che possono ricorrervi, ossia solo i lavoratori affetti da patologie e condizioni realmente gravi e comprovate da specifiche certificazioni mediche.