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Vendemmia 2024
Vendemmia, più produzione ma qualità stabile. Anno orribile per i seminativi
Con l’inizio di autunno, Cia Venezia fa il punto sull’annata agricola
Ad autunno appena iniziato, arrivano le conferme di quanto preventivato nelle scorse settimane: la vendemmia 2024 nel Veneziano è andata meglio del previsto. Condizioni climatiche più favorevoli rispetto al 2023, l’adozione di pratiche agronomiche migliorative hanno portato ad un aumento produttivo di circa il 5% per le principali varietà e del doppio per la varietà Glera.
«Tra i punti di forza dell’annata 2024 – commenta la presidente di Cia Venezia Federica Senno – ci sono le condizioni climatiche che sono migliorate nella seconda parte della stagione, favorendo la crescita delle viti e la maturazione delle uve; per i vigneti di pianura vicino al litorale, la diminuzione del cuneo salino a seguito della forte piovosità ha migliorato la qualità e la resa. I punti di debolezza invece hanno riguardato soprattutto l’inizio della stagione, che è stato caratterizzato da un clima instabile e ha causato asfissie radicali e stress alle viti, ed assieme all’umidità elevata hanno favorito la diffusione di malattie fungine, come la peronospora e l’oidio, che hanno richiesto un monitoraggio costante e trattamenti specifici, aumentando i costi di produzione».
Discorso opposto invece per i seminativi: le abbondanti piogge che si sono susseguite senza soluzione di continuità tra dicembre 2023 e giugno 2024 hanno provocato vari danni: ritardi nelle operazioni colturali, eccessiva umidità presente nei suoli, allagamenti per ristagni. Le conseguenze sono state pesanti: moria delle piante, ritardi nelle concimazioni con scarso accestimento delle piante. Si stima un calo di produzione del 50%.
«Per la colza – conferma Senno - le piogge hanno causato accrescimenti stentati dovuti all'asfissia radicale e la difficoltà di effettuare le concimazioni a fine inverno ed inizio primavera. Le produzioni dell'orzo in media si sono state attorno ai 25/30 quintali, con punte di 40 quintali/ha, con scarso peso specifico. Per il frumento le produzioni si sono attestate in media attorno ai 40/50 quintali, con punte di 60 quintali/ha con scarso peso specifico. Nel periodo primaverile le semine del mais sono state ritardate a causa del maltempo; esso ha avuto un'ottima partenza nella germinazione e sviluppo grazie alla massiccia presenza di acqua nel suolo, questo però ha portato ad uno sviluppo radicale più superficiale e meno approfondito grazie alla presenza di acqua negli strati superficiali. Nel periodo estivo, con la scarsità di piogge e le alte temperature, ci sono state situazioni di stress per le piante dove non irrigate. Per la medica a causa delle piogge si sono riscontrati fenomeni di asfissia e morte della coltura nel periodo primaverile. I danni maggiori si sono riscontrati principalmente nelle colture autunno vernine con danni stimati attorno al 50%».