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Radicchio a 5 centesimi: meglio buttarlo

Cinque-sette centesimi al chilo: è il prezzo a cui gli agricoltori di Chioggia stanno vendendo oggi il radicchio. Un prezzo così basso, da diventare più conveniente non raccoglierlo. Nei giorni scorsi si sono verificati casi di agricoltori che hanno “fresato” il terreno, considerando più economico non raccogliere il radicchio invece che venderlo sotto costo.
«Un’assurdità, per una eccellenza dell’agricoltura veneta ed italiana – commenta il presidente di CIA Venezia Paolo Quaggio – soprattutto perché poi, sui banchi dei supermercati, troviamo il radicchio a 2-3 euro al chilo». «Il radicchio, a Chioggia – ma anche in altre zone della provincia veneziana – è una produzione molto diffusa, ma la situazione che si sta registrando in questi giorni dimostra esplicitamente che c’è più di un problema. Manca l’unità del mondo produttivo, manca una regia che coordini la programmazione e la collocazione dei nostri prodotti».

Quaggio ricorda che la diffusione del radicchio ha numeri enormi, ma che non si tratta di un prodotto di nicchia. «La vendita diretta non può essere la soluzione, occorre superare la frammentazione dei produttori e soprattutto programmare: perché altrimenti, come al solito, ad essere massacrati sono solo gli agricoltori.

Purtroppo il filone della quarta gamma (l’ortofrutta fresca, lavata, confezionata e pronta al consumo che va a finire nelle confezioni di insalata pronta da supermercato) non è sufficiente a equilibrare il mercato. Come dicevo, senza una seria programmazione, si corre il rischio di svilire una produzione così importante. E infine bisogna capire, nella filiera che va dal campo al consumatore, dove si fermano i guadagni. Sicuramente – conclude il presidente di CIA Venezia-, viste le cifre che ci segnalano i nostri soci, non nelle tasche degli agricoltori».

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