Home - News ed eventi - News ed Eventi - - Le richieste di Cia alle istituzioni per fronteggiare il periodo economico

Le richieste di Cia alle istituzioni per fronteggiare il periodo economico

Ucraina: Cia, l’agricoltura non può fermarsi
 

Le richieste alle Istituzioni dal Consiglio Direttivo Nazionale Cia - Agricoltori Italiani. Tra gli interventi urgenti: l’eliminazione delle accise sul gasolio, gli incentivi alla semina di mais, lo sblocco dei fondi per le agroenergie, la ristrutturazione dei debiti.

Sono queste le richieste alle Istituzioni nazionali ed europee contenute nell’Ordine del giorno del Consiglio Direttivo Nazionale di Cia-Agricoltori Italiani al quale ha partecipato il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini.

Il conflitto in Ucraina sta sconvolgendo quotazioni e mercati e l’economia agricola rischia il cortocircuito. L’agricoltura non si può fermare, è un settore strategico perché garantisce il cibo, le aziende devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a lavorare. In questo momento le imprese si trovano a lavorare in perdita, con prezzi che non riescono più a coprire i costi di produzione, tra il +120% delle bollette energetiche, il carburante alle stelle e i fertilizzanti triplicati.

E' per questo che la Cia chiede al Parlamento tutto l’impegno possibile per assicurare: la proroga del temporary framework “Covid 19” che consente agli Stati Membri di adottare misure di intervento in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato; la sospensione del Patto di Stabilità e Crescita oltre i termini di scadenza stabiliti; il reperimento di risorse Ue per un Piano straordinario secondo la logica adottata per la gestione della pandemia. Si tratta della condizione necessaria per poter introdurre misure in soccorso del settore primario.

Misure che, secondo il Consiglio Direttivo di Cia, nel breve periodo devono aiutare le imprese agricole che hanno avuto perdite in seguito all’aumento dei costi di produzione  tramite misure fiscali, credito d’imposta, fondi ad hoc per la sostenibilità economica delle aziende, ed attuare interventi specifici per i settori direttamente colpiti dalla crisi russo-ucraina (come mais, zootecnia, vino, proteaginose). In particolare, bisogna: introdurre la possibilità di consolidare e/o ristrutturare il debito delle imprese agricole (mutui inclusi); incentivare la semina di mais (ad esempio con aiuti a ettaro) anche attraverso strumenti assicurativi, in grado di remunerare un’eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali; sbloccare con urgenza le risorse del PNRR sulle misure agro-energetiche; includere gli agricoltori tra i beneficiari del credito d’imposta introdotto nel decreto Sostegni-ter a favore delle imprese energivore; eliminare immediatamente l’Iva sulla parte delle accise per il gasolio; eliminare definitivamente tutti gli oneri di sistema e le addizionali sull’energia elettrica; introdurre deroghe e percorsi di semplificazione sia sul fronte delle agroenergie sia su quello del recupero della potenziale produttivo (ad esempio deroghe all’inverdimento Pac); monitorare e garantire un’equa distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera agroalimentare, a partire dal rispetto del quadro normativo sulle pratiche sleali; incentivare i consumi di prodotti agroalimentari attraverso interventi di natura fiscale e/o sotto forma di indennizzi a partire dalla fasce più deboli e a rischio della popolazione.

Nel medio periodo, invece, per il Consiglio Direttivo di Cia, occorre:promuovere in sede comunitaria un percorso di condivisione verso la rimodulazione, anche temporanea, degli obiettivi del Green Deal, con particolare riferimento alla Strategia Farm to Fork; incoraggiare iniziative Ue per aprire un confronto internazionale necessario a ridurre, per quanto possibile, la volatilità a fini speculativi legata a prodotti finanziari in campo agricolo; favorire in Europa una riflessione concreta verso la definizione di una politica energetica comune e verso l’introduzione di strumenti di gestione del rischio in grado di calmierare la volatilità dei prezzi;  agevolare il recupero del potenziale produttivo nazionale sul fronte dei seminativi e delle proteaginose, anche sostenendo attività di ricerca per la sperimentazione di alternative all’utilizzo di materie prime oggi scarse o non disponibili sui mercati di approvvigionamento; valutare, nell’ambito delle regole per il commercio internazionale, l’eventuale sospensione di barriere tariffarie all’entrata per prodotti sensibili e strategici per garantire la sicurezza alimentare.

Secondo Cia, questi interventi vanno portati avanti dalle istituzioni seguendo un obiettivo principale, ovvero adottare in sede diplomatica ogni sforzo e iniziativa necessaria alla cessazione immediata della guerra e agevolare un processo di pace che sia stabile e duraturo.