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Sanità e pensionati

Sanità, ANP Venezia: «Bene il Pronto Soccorso di Dolo, ma occorre di più»

I pensionati CIA: “Manca personale e temiamo non si realizzino i progetti del PNRR»

“L’inaugurazione del Pronto Soccorso di Dolo è un passo avanti atteso da moltissimi anni per la sanità veneziana, ma le prospettive per l’autunno sono preoccupanti”.
Fernando Bacciolo, presidente di ANP Venezia, l’associazione CIA dei pensionati, commenta così l’apertura del reparto all’ospedale di Dolo, avvenuta venerdì scorso.

“La condizione in cui versava il pronto soccorso a Dolo non era dignitosa, finalmente si è restituito alla comunità un presidio importante. Ciò non toglie la nostra preoccupazione per il suo funzionamento e per quello degli altri reparti. La carenza di personale medico, infermieristico e di operatori socio-sanitari è cronica, le liste di attesa che si sono accumulate durante la pandemia devono essere ancora smaltite. E ci sono reparti in sofferenza. I nostri iscritti sono la categoria che sta pagando di più questa situazione”.

Ad aggiungere timori sull’immediato futuro sono altre due questioni.
“La prima è quella del Covid-19”, conferma il presidente di ANP Pensionati Venezia. “I casi sono in aumento, le statistiche ci dicono che le nuove varianti sono molto più contagiose. Gli anziani sono i più esposti e siamo in attesa di capire come verrà organizzata la campagna vaccinale per la quarta dose. Rischiamo di farci trovare impreparati e di avere di nuovo le corsie ospedaliere intasate”.

La seconda è più di sistema. “Ed è legata – spiega Bacciolo – alla caduta del governo Draghi che, ricordiamo tutti, era stato insediato all’inizio del 2021 per avviare la campagna vaccinale e per predisporre i progetti del PNRR. Da questo punto di vista, il lavoro del governo era stato tecnicamente ineccepibile. Adesso, con le elezioni alle porte, con una compagine governativa che potrà occuparsi solo degli affari correnti, abbiamo paura che tutto quello che si sarebbe potuto fare non avrà seguito. Parlo di medicina territoriale, di ospedali di comunità, di investimenti nelle RSA e nelle politiche attive per gli anziani. Le risorse del PNRR erano una opportunità unica per dare impulso alla sanità veneziana: temiamo non sarà più così”.