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Pagamenti in agricoltura

Pagamenti nell’agricoltura, CIA Veneto a fianco della Regione Veneto contro il decreto di riforma centralista dell’AGEA

«La protesta del presidente del Veneto Luca Zaia sulla riforma centralista di AGEA è anche la nostra: si tratta di uno smacco pesante per la nostra regione e di uno schiaffo agli agricoltori».

Gianmichele Passarini, presidente di CIA Veneto, leva la voce dell’associazione degli agricoltori contro la riforma centralista dell’AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), l’ente statale che coordina e ha ruolo di organismo pagatore nell'ambito dell'erogazione dei fondi dell'Unione europea ai produttori agricoli.
La riforma rende obbligatoria l’omologazione informatica tra sistema informativo statale e sistemi informativi regionali, obbligando di fatto tutte le regioni, e i relativi organismi pagatori, a uniformità di procedure e di organizzazioni. Questo vuol dire non considerare i progressi e l’efficienza raggiunti da Avepa, che è la società regionale con il ruolo di organismo pagatore degli aiuti, contributi e premi comunitari previsti dalla normativa dell'Unione europea agli agricoltori.
«Noi – spiega Passarini - siamo favorevoli alle riforme condivise, ma contrari al centralismo di AGEA. Siamo per il riordino e la semplificazione della macchina burocratica che sta ingessando l’agricoltura. E pensiamo che questo sia necessario proprio per AGEA, che nei ultimi anni ha generato grosse difficoltà alle aziende agricole bloccando di fatto il sistema dei pagamenti, oggi unico elemento di reddito alle aziende».
«Mentre altre organizzazioni – aggiunge il presidente regionale di CIA - si preoccupavano di far firmare agli esponenti politici in campagna elettorale pseudo contratti, noi come CIA incontravamo l’AGEA segnalando le grosse difficoltà che si registravano in tutta Italia sul fronte dei pagamenti. Ci spiace che il governo abbia forzato la mano non tenendo conto della nostra posizione. Soprattutto ci spiace che altre associazioni approvino questa decisione senza avere a cuore il lavoro degli agricoltori. Saremo al fianco della Regione Veneto nella richiesta di ritiro del decreto»