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Festa della Donna

Più Donne nei ruoli di leadership

È l’appello di Donne in Campo – Cia Veneto in occasione dell’8 marzo. Nella nostra provincia le imprese agricole femminili sono 1.600

Più donne nei ruoli apicali. È questo l’appello di Donne in Campo - Cia Veneto in occasione della Giornata internazionale della donna. L’apporto femminile al mondo del lavoro, in particolare nei ruoli di leadership, come dimostrato da molti studi, ha un impatto significativo sullo sviluppo economico e sociale di un Paese. Ecco perché occorre incoraggiare e promuovere le donne in incarichi decisionali, nelle aziende, nei corpi intermedi e nella politica a tutti i livelli, garantendo, per le pari opportunità, tempi e modi di partecipazione sostenibili in relazione agli impegni e ai carichi sia lavorativi che familiari.

In Veneto le imprese agricole femminili sono 14.111, il 22,8% del totale di quelle iscritte nei registri delle Camere di Commercio provinciali (complessivamente, le aziende agricole nella nostra Regione sono 61.844). Quelle in provincia di Venezia sono circa 1.600. 

Negli ultimi anni, però, una cinquantina imprese “rosa” hanno cessato l’attività. (erano più di 1650 nel 2020). Un segnale di speranza è rappresentato dalle imprese agricole femminili giovanili, ovvero gestite da donne under 40, aumentate dell’1,2%.  “Sebbene l’agricoltura, rispetto ad altri settori, mostri aspetti di minore disparità tra i generi, tanto resta ancora da fare”, sottolineano Michela Brogliato, presidente di Donne in Campo – Cia Veneto e Federica Senno, presidente di Cia Venezia. Per quanto riguarda i diritti, precisa, “va ricordato che alle agricoltrici, come a tutte le lavoratrici autonome, viene riconosciuta solo la maternità obbligatoria della durata di cinque mesi, con un’indennità economica insufficiente a coprire le spese di una sostituzione in azienda”. Inoltre, non vengono riconosciute né la maternità a rischio, né il congedo parentale per assistere parenti disabili. “Senza dimenticare – aggiunge - che il lavoro agricolo non è considerato un’attività usurante”. Per tutto questo “le donne impegnate in agricoltura vogliono far sentire la propria voce, insieme a quella di tutte le altre”.