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E' legge il Decreto Agricoltura

È legge il Decreto Agricoltura: le ricadute sul veneziano

La presidente Senno: “Chiarezza sul consumo di suolo, sulle fitopatie e sul caporalato”

È legge il Decreto Agricoltura. L’Aula della Camera ha approvato in via definitiva il provvedimento a sostegno del settore primario, che recepisce molte delle richieste sollecitate da Cia-Agricoltori Italiani nelle ultime settimane.

“Ci sono interventi importanti – commenta la presidente di Cia Venezia Federica Senno – che avranno ricadute anche nel nostro territorio. Il nostro comparto sta vivendo mesi difficili a causa soprattutto dei cambiamenti climatici. Lunghi periodi piovosi si alternano ad altri estremamente caldi e siccitosi, in un’alternanza che manda in tilt la stagionalità e le produzioni”.

Tra i vari punti del Decreto, vale la pena sottolineare alcuni. Innanzitutto, la moratoria sui mutui: La disposizione prevede che le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che nel 2023 abbiano registrato una diminuzione del volume di affari pari almeno al 20% rispetto all’anno precedente possono avvalersi della sospensione per dodici mesi del pagamento della quota capitale della rate dei mutui e degli altri finanziamenti.

È stata introdotta una misura per rafforzare l'attività di controllo in materia di prevenzione e di contrasto al caporalato, allo sfruttamento lavorativo e al lavoro sommerso e irregolare. Si autorizzano sia l’INPS che l'INAIL per l'anno 2024 ad assumere con contratto a tempo indeterminato nuove unità all’interno dei rispettivi organici con mansioni di ispettori di vigilanza.

Il fondo per il sostegno alle imprese agricole colpite dalla flavescenza dorata della vite – che tanti danni ha provocato soprattutto nella parte orientale della nostra provincia, a forte vocazione viti-vinicola - è incrementato di ulteriori due milioni di euro nel 2024.
Il fondo per le zone interessate dall’epidemia dell’insetto Ips typographus (Veneto compreso), è rideterminato per un importo pari a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. “Qui potremo usare queste risorse – aggiunge Senno – anche per il finanziamento e l'attuazione di azioni di monitoraggio, di lotta attiva, di formazione e informazione, nonché di ricerca e sperimentazione per il contrasto e la prevenzione delle infestazioni fitosanitarie”.

Viene prevista la nomina, fino al 31 dicembre 2026, di un Commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti volti a contenere e a contrastare il fenomeno della diffusione della specie invasiva del granchio blu.
“Ci sono infine norme per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, colmando un vuoto di lunga durata e lamentato da più parti. Viene ribadito il divieto di installarle “in zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti” e individua altre aree: cave e miniere cessate, siti e impianti nelle disponibilità delle società del gruppo Ferrovie dello Stato italiane e dei gestori di infrastrutture ferroviarie nonché delle società concessionarie autostradali; siti e impianti nella disponibilità delle società di gestione aeroportuale. Ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare con la Città Metropolitana, mettendo a disposizione i nostri tecnici, per intraprendere un percorso condiviso nell'individuazione delle aree di pregio da preservare”.