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Agea: Cia, ultimo atto Governo uscente inopportuno nei tempi e inefficace negli effetti

Scanavino: Questa non è una riforma. Il prossimo esecutivo provveda ad altro decreto

La situazione è drammatica. Mentre aspettiamo da tempo che i pagamenti per gli agricoltori vengano sbloccati e che si avvii una riforma efficace di Agea, il Consiglio dei ministri uscente ha licenziato un decreto sulla riorganizzazione dell’Ente pagatore, introducendo una normativa inopportuna nei tempi di approvazione e inefficace in termini di effetti reali sul settore. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino.
Per tali ragioni, chiediamo con forza al Parlamento e al prossimo Governo -che auspichiamo possa insediarsi in tempi brevi- di fare il possibile per rivedere radicalmente i contenuti del decreto e introdurre, al più presto, una normativa seria e coerente con le istanze delle imprese agricole.
Secondo Cia, occorre una riforma radicale e orientata a ridefinire in modo organico i ruoli gestionali e di controllo di Agea. Anche attraverso investimenti nel capitale umano e nella riorganizzazione strutturale di funzioni e procedure. Una riforma ambiziosa, insomma, dove i sistemi regionali possano essere integrati in un’unica vera ed efficace rete nazionale.
In un’ottica di competitività delle imprese agricole, l’efficienza e l’efficacia del sistema dei pagamenti occupano un ruolo decisivo -aggiunge ancora Scanavino-. Ciò è particolarmente importante in Italia dove, sempre più spesso, i ritardi nei pagamenti dovuti agli agricoltori e la burocrazia nel sistema dei controlli hanno caratterizzato in negativo il funzionamento di Agea e, di riflesso, le dinamiche di crescita del sistema agricolo.