Pensioni

Pensioni, incontro tra ANP Cia e i parlamentari eletti nel Veneziano

I parlamentari eletti nel veneziano sono stati ospiti dell’ANP CIA (Associazione Nazionale Pensionati) venerdì 14 luglio per un confronto sulle pensioni.
«Le pensioni italiane sono le più basse a livello europeo. Chiediamo di aumentare la minima ad almeno 780 euro al mese e, comunque, ad un importo non inferiore a quanto indicato dall’Ue riguardo la soglia di povertà». Anp Cia ha presentato un pacchetto di proposte ad hoc in termini di sociale e sanità ai parlamentari veneti in occasione di tre diversi incontri: il 10 luglio alle 10.30 nella sede di Cia Vicenza (in via Brescia a Torri di Quartesolo), il 14 luglio alle 10.30 negli uffici di Cia Venezia (in via Durando a Marghera), e il 17 luglio alle 17.30 a Casa Vittoria di San Polo di Piave (Treviso).

Stando agli ultimi dati Istat, in Veneto sono 292.649 i pensionati che vivono con un assegno fino a 750 euro al mese (il 26,87% del totale dei pensionati, che in Regione sono 1.088.835).
«Si tratta di numeri importanti», sottolinea la presidente di Anp Cia Veneto, Giovanna Gazzetta, che durante l’incontro sarà affiancata dal presidente di Anp Cia Venezia Fernando Bacciolo. «Ecco perché vogliamo dare voce a chi non ne ha, grazie ad un’azione politico-sindacale il più concreta possibile».

Gli incontri coi parlamentari veneti vanno nella direzione di una condivisione finalizzata a trovare delle soluzioni efficaci alle tante criticità emerse, in particolare durante e dopo il covid. Sul tema pensioni, «è necessario modificare le regole previdenziali per le donne, oggi assai penalizzanti», aggiunge Gazzetta. «Ricordiamo, infatti, che la quattordicesima ha un importo variabile a seconda della contribuzione con cui è stata liquidata la pensione stessa. Un elemento, questo, che sfavorisce le donne, le quali hanno alle spalle una carriera lavorativa spesso discontinua».

Non solo. In questi giorni tanti pensionati, in particolare i titolari delle minime, stanno chiedendo informazioni sul cedolino di luglio che presenta qualche euro in più rispetto ai 563 dei mesi scorsi, perché comprensivo della quattordicesima e degli adeguamenti dovuti. «Non si alimenti la confusione. Rimarchiamo la differenza tra la quattordicesima mensilità e l’aumento delle minime».