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Manifestazione a Bruxelles
Cia Agricoltori Italiani in piazza a Bruxelles: no alla Pac post 2027
Giovedì 18 dicembre 2026
Il 18 dicembre migliaia di agricoltori mobilitati per il futuro del comparto. Il presidente Fini interviene davanti al Parlamento europeo.
L’agricoltura è un pilastro fondamentale per la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente e la coesione sociale. Senza il lavoro degli agricoltori non esiste prospettiva di sviluppo per i territori né per l’Europa stessa. Con queste premesse, Cia–Agricoltori Italiani parteciperà alla grande mobilitazione in programma il 18 dicembre a Bruxelles, che vedrà la presenza di circa 10mila produttori agricoli e numerosi mezzi provenienti da diversi Paesi europei.
L’iniziativa, promossa insieme a più di 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri, riunite sotto il coordinamento del Copa-Cogeca, prenderà il via alle ore 12 da Boulevard du Jardin Botanique per poi attraversare il centro della capitale belga fino a Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento Ue. Dal palco sono previsti vari interventi, tra cui quello del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini.
Al centro della protesta, la forte contrarietà alla proposta di riforma della Pac post 2027, giudicata penalizzante per il mondo agricolo. L’ipotesi di un fondo unico, i tagli alle risorse e orientamenti politici che non tutelano chi produce cibo rischiano di compromettere la tenuta economica delle imprese agricole, la competitività del settore e la vitalità delle aree rurali. Tra i temi sollevati anche la critica agli accordi commerciali che favoriscono la concorrenza sleale e la richiesta di una reale semplificazione normativa per ridurre burocrazia e vincoli inutili.
«Il 18 dicembre, in concomitanza con il Consiglio europeo, saremo davanti alle istituzioni comunitarie per difendere il lavoro degli agricoltori, la loro dignità e il diritto dell’Europa a un sistema agroalimentare solido e sostenibile – afferma il presidente di Cia, Cristiano Fini –. Non possiamo accettare decisioni che indeboliscono il comparto: è necessario cambiare direzione e ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, occupazione e presidio del territorio».