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Filiere zootecniche in crisi

Costi alle stelle per l’alimentazione zootecnica e aiuti fermi in Agea

Gli aiuti a favore delle filiere zootecniche in crisi sono fermi in Agea dall’agosto del 2021: le aziende ne hanno bisogno, bisogna subito erogarli.

Il presidente di CIA Veneto Gianmichele Passarini sollecita l’intervento delle istituzioni perché i fondi – stanziati ancora nel 2020 – vengano distribuiti alle aziende in crisi.
“Nel momento in cui – spiega Passarini - gli allevamenti, in particolare da latte, stanno lavorando in perdita sia a causa dei prezzi di vendita sia per i costi energetici e dell’alimentazione, schizzati alle stelle, non è tollerabile che gli aiuti rimangano impantanati in Agea”.

In Veneto le aziende del comparto lattiero-caseario sono circa 2.900, quelle zootecniche specializzate in carne bovina sono invece 6.000. I due comparti hanno un fatturato che sfiora complessivamente gli 865 milioni di euro.
Il Decreto Ministeriale del 6 agosto 2021 ha ripartito 94 milioni a favore delle filiere zootecniche in crisi. In particolare 33 milioni sono stati assegnati per i bovini da carne macellati nel periodo marzo-settembre 2020 e 26 milioni per le vacche da latte che hanno partorito nel corso del 2020.

“Le aziende – conferma il presidente di CIA Veneto - hanno presentato le domande entro lo scorso mese di novembre. Il dato dei capi premiabili è stato scaricato direttamente dalla Banca Dati Nazionale, quindi si tratta di capi già controllati, ammissibili e pagabili. Cia Veneto sollecita l’ erogazione di questi aiuti per la stragrande maggioranza delle aziende che hanno già presentato la certificazione antimafia e per quelle esonerate. Il momento congiunturale è tremendo ed è assurdo che gli aiuti già stanziati restino bloccati: rischiamo il tracollo della nostra zootecnia”.