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Legge regionale sul fotovoltaico

Preserviamo il suolo agricolo

Le nostre proposte e osservazioni sulla bozza di Legge Regionale

Verrà inviata nei prossimi giorni una lettera da parte di Cia Agricoltori Italiani di Venezia ai 44 sindaci della provincia di Venezia e ai consiglieri della Città Metropolitana con le proposte e le osservazioni sulla bozza di legge regionale sul fotovoltaico, proprio mentre la commissione competente del Consiglio Regionale sta esaminando il PDL 97 e a Concordia Sagittaria e Mogliano si discute di impianti a terra.

“E’ vero che la legge – spiega la presidente Federica Senno – è di carattere regionale, ma l’impatto sarà sui comuni. È per questo che rivolgiamo ai sindaci, per portare le istanze degli agricoltori che vivono e lavorano nel nostro territorio. Ribadiamo che siamo favorevoli al fotovoltaico e a tutte le forme di investimento nelle energie rinnovabili, ma siamo contrari al consumo di suolo agricolo: c’è il concreto pericolo che sorgano impianti su molte aree coltivate o coltivabili, proprio mentre la situazione internazionale dovrebbe portarci alla produzione interna di beni alimentari. Senza dimenticare che la nostra provincia è la seconda a livello regionale per consumo di suolo, con il 18,21%. Per questo proponiamo che gli impianti vengano costruiti sui tetti, sui capannoni o su quelle parti di territorio che non hanno – neanche potenzialmente – vocazione agricola».

L'idea più importante da far passare ai sindaci è quella di rendere obbligatoria la prevalenza del reddito derivato dall'attività agricola rispetto a quello derivato dalla vendita di energia elettrica. «La legge vuole dare la possibilità di installare pannelli fotovoltaici su campi coltivati. È una proposta che ci vede contrari ma, se la Regione vuole perseguire questo obiettivo, almeno introduca questa clausola. Per noi è il fulcro della questione, se si vogliono evitare truffe e speculazioni».

Tra le proposte che saranno inviate ai sindaci del Veneziano, Cia suggerisce di inserire nella legge un passaggio sulla mitigazione dell'impatto ambientale. «Nel testo manca un cenno a questo genere di misura compensativa, bisognerebbe promuoverlo. Inoltre, per ogni impianto, andrebbe prevista la contestuale e obbligatoria realizzazione di vasche di laminazione o raccolta di acqua piovana. Il tema della siccità sarà sempre più importante per l’agricoltura, dobbiamo conservare ogni goccia d’acqua».

Infine, la missiva di Cia Venezia ai sindaci contiene la proposta di destinare parte dei pannelli al servizio delle comunità energetiche del comune ospitante, favorendone così la nascita.
«La legge regionale – conclude la presidente Senno – deve stabilire che al termine dell’attività dell’impianto, chi lo ha costruito debba smaltire i pannelli e riportare le aree nella situazione di partenza: il suolo è un bene troppo prezioso per non preservarlo».