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Tavolo Verde in Regione

Tavolo Verde: «Lieti che nostre proposte siano state accolte, ma dobbiamo chiedere di più all’Europa»
 

«Avevamo detto fin dall’inizio che la questione coronavirus era un problema di comparto e non di zona rossa. Il Tavolo Verde convocato oggi dalla Regione Veneto ne ha responsabilmente preso atto, accogliendo molte delle proposte che abbiamo avanzato».

Gianmichele Passarini, presidente di Cia Agricoltori Italiani Veneto, commenta così l’incontro di stamane con la Regione.
«Pur essendo conclamato che la trasmissione del coronavirus non riguarda gli alimenti, siamo costretti a subire le richieste di salubrità e sicurezza degli alimenti provenienti dalle zone colpite. Questo sta portando speculazione sui prezzi, svalutazione del valore delle merci e concorrenza sleale. In pochi giorni possiamo già quantificare nel 30-40% il danno per la produzione agricola»
Senza contare i danni subiti da attività di ristorazione, agriturismi, dalle esperienze di multifunzionalità di molte aziende agricole (ad esempio le fattorie didattiche), le difficoltà nella logistica e – non ultima – la già visibile riduzione dell’offerta di manodopera stagionale, a grave svantaggio delle aziende venete.
«Per questo – aggiunge Passarini – abbiamo chiesto un piano straordinario di aiuto economico alle aziende agricole che subiscono danni sia nella produzione che nella vendita dei prodotti, con l’annullamento (non sospensione) dei contributi previdenziali Inps, Inail relativamente alle attività agricole. Cia Veneto chiede inoltre la proroga dei termini di scadenza delle domande PAC e finanziamenti per interventi atti alla promozione del territorio e dei prodotti agricoli».
«Bene la richiesta di reintroduzione dei voucher – conclude il presidente regionale di Cia – mentre penso avremmo potuto essere più pressanti con le richieste alla Commissione Europea, visto anche che il commissario italiano Paolo Gentiloni si occupa degli aspetti macroeconomici dell’emergenza coronavirus nel Team di risposta europeo».