Home - News ed eventi - News ed Eventi - - Siccità: le proposte di Cia Venezia

Siccità: le proposte di Cia Venezia

Cia Venezia in audizione con tre commissioni consiliari del Comune di Venezia per la siccità

La presidente Senno: «Siccità, ecco la situazione e le nostre proposte. Speriamo sia primo passo per affrontare in modo sinergico e collettivo il problema»

«L’acqua non è un bene illimitato: dobbiamo gestirla in modo oculata ed efficiente. Grazie, dunque, al Comune di Venezia, che ci ha invitati a presentare la situazione a tre commissioni consiliari: speriamo sia il primo passo per affrontare in modo sinergico e collettivo il problema siccità». Federica Senno, presidente di Cia Venezia, si è espressa così lunedì mattina durante la seduta della IV Commissione, allargate alle V e IX, presente l’assessore Renato Boraso. A supporto dell’ordine del giorno presentato, Cia Venezia ha portato alcuni dati che dipingono plasticamente la situazione.

«Negli ultimi 10 anni – ha spiegato Senno - la temperatura media è aumentata di 0.52°. Questo vuole dire che l’acqua evapora più velocemente, le colture hanno bisogno di più acqua. Ma contemporaneamente è diminuita la piovosità: solo per fermarci all’ultimo dato disponibile, a febbraio 2023 c’è stato un -96% di precipitazioni rispetto all’anno precedente». Gli effetti sono evidenti sulle produzioni. «Per il mais, che ha bisogno di molta acqua, c’è stato un calo di superficie coltivata da 30.500 ettari a 28.800 tra il 2021 e il 2022, mentre la produzione è scesa del 31% (con punte dell’80% nei territori non raggiunti dall’irrigazione). Per la soia la diminuzione di superficie coltivata è stata del 10%, di produzione del 26%».
Di contro, è molto aumentata la superficie di terreno coltivata a vite (soprattutto glera e pinot grigio), ma si tratta anche in questo caso di produzioni che hanno bisogno di molta acqua. «Con questa siccità, i rischi per il comparto viti-vinicolo sono consistenti». 
Infine un cenno alla risalita del cuneo salino (con punte fino a 40 km), che non permette l’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione e alla marinizzazione della laguna, che sta provocando la moria delle vongole veraci.

Cia Venezia ha riproposto i suoi 12 punti per affrontare sinergicamente la situazione. Tra i principali:

  1. individuare le risorse per migliorare l’efficienza della rete di distribuzione della risorsa idrica per uso irriguo, sia sul fronte dell’utilizzo da parte dell’utenza, sia sul fronte dell’intercettazione e captazione delle acque piovane e delle acque freatiche, anche attraverso lo studio di interventi di piccole dimensioni a livello locale o aziendale in grado di aumentare la capacità di accumulo;
  2. la predisposizione di un piano di opere utili all’immagazzinamento idrico da fonte naturale (invasi) e al contempo utilizzare i bacini di cava dismessi già presenti sui nostri territori per incrementare la dotazione disponibile d’acqua; 
  3. la realizzazione dell’Idrovia Padova- Mare, in grado di immagazzinare fino a 10 milioni di metri cubi di acqua di piena come riserva per uso irriguo;
  4. individuare le risorse per accompagnare il sistema produttivo al riutilizzo delle acque, laddove non presente, al fine di abbattere i volumi di acqua di rete utilizzata; 
  5. favorire e sostenere i processi di cambiamento di pratiche agricole, colturali e di allevamento che siano assonanti a scenari di scarsità della risorsa idrica ed impongano un uso efficiente della stessa; 
  6. concordare con le amministrazioni comunali una campagna di comunicazione per sensibilizzare tutti gli utenti al risparmio idrico in tutte le attività quotidiane e domestiche;
  7. costituire una cabina di regia su base metropolitana. 

È seguito un ampio dibattito, al quale hanno partecipano anche Veritas, Coldiretti, i Consorzi di Bonifica, il Consiglio di Bacino della Laguna di Venezia i consiglieri comunali di Venezia e il delegato della Città Metropolitana.