Acqua:

Pronti 500 milioni per progetti su infrastrutture cantierabili nel 2020

Da Mipaaf strategia nazionale su risparmio idrico e lotta a dissesto
 

Pronti 500 milioni di euro per progetti infrastrutturali cantierabili già per il 2020. Ad annunciarlo, presentando la strategia nazionale del Mipaaf su risparmio idrico, tutela del territorio e lotta al dissesto idrogeologico, è la ministra Teresa Bellanova parlando di un Paese che deve attivarsi perché dispone di oltre 120 miliardi destinati a grandi e piccole opere.
Nel dettaglio, 295 milioni di euro provengono dal fondo stanziato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dell’11 giugno 2019, per opere strategiche nel settore dell'irrigazione e della bonifica idraulica, 97 milioni derivano dallo scorrimento della graduatoria del Psrn e 86 milioni dal bando inviato alla Corte dei Conti per il Fondo Sviluppo e Coesione.
Inoltre, come annunciato dalla Ministra “Durante il consiglio dei ministri abbiamo deciso di destinare oltre 63 milioni alle imprese e alle strutture che hanno subito danni da calamità climatica negli anni 2013-2018, ma ancora di più occorre fare, individuando strategie prima che avvengono le emergenze”.
Contrasto al dissesto idrogeologico e salvaguardia e tutela del paesaggio, vengono elencate come parole chiave e obiettivi fondamentali del Mipaaf, “perché se curiamo il paesaggio e portiamo l’agricoltura al centro dell’interesse nazionale, costruiamo -ha detto la Ministra- un paradigma importantissimo per il Paese. La sostenibilità ambientale, non possiamo prescindere dal garantire un reddito dignitoso agli agricoltori. Altrimenti avremo terreni spopolati e non più curati da mani esperte". Appello poi, a una chiara negoziazione in Europa “perché -commenta - la visione del bene acqua è molto diversa tra paesi del Nord e paesi del Mediterraneo”.
“La partita dell’acqua la dobbiamo affrontare in Ue, -commenta anche il presidente Anbi, Francesco Vincenzi- cercando di essere più presenti rispetto al passato. Dobbiamo agire prevenendo e non solo in fase d’emergenza perché è una sconfitta per noi, la politica e i territori stessi. Dobbiamo svincolarci dal consumo di suolo, se non riduciamo questo fattore non serviranno neppure gli investimenti perché troppo grande sarà l’impatto dei cambiamenti climatici. L’innovazione è allora un tema chiave, colmando i gap con tanti Paesi Europei che ormai ci hanno superato”.