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Scuole chiuse, usiamo le fattorie didattiche

Le fattorie didattiche del Veneto a disposizione delle famiglie nel periodo di chiusura delle scuole.

È il succo della proposta che Cia Veneto, con una lettera del presidente regionale Gianmichele Passarini, ha indirizzato alla Regione Veneto.

«Le ricadute positive sarebbero molteplici – conferma Passarini – perché da un lato, attraverso uno specifico protocollo d’intesa, potrebbero garantire soluzioni operative idonee per ridurre la possibilità di contagio e avviare attività rivolte ai bambini per agevolare le famiglie in difficoltà in vista della riapertura futura delle attività produttive. Dall’altro offrirebbe alle aziende agricole, ferme e senza possibilità di reddito, la possibilità di riprendere l’attività.
Nella lettera, indirizzata al presidente della Regione, Luca Zaia e agli assessori Federico Caner, Elena Donazzan, Manuela Lanzarin e Giuseppe Pan, Cia Veneto ricorda che nel Veneto ci sono 300 fattorie didattiche. «Già in data 17 aprile, durante un tavolo verde, come Cia – Agricoltori italiani del Veneto, abbiamo fatto presente le criticità relative al settore e la necessità di intervenire al fine di non perdere ciò che fino ad oggi è stato costruito da queste strutture per il bene collettivo. Le fattorie didattiche hanno ampi spazi e all’aperto, gli operatori sono continuamente aggiornati e formati per garantire servizi di alto livello ai propri ospiti».
Per questo Cia Veneto chiede una veloce apertura di un confronto su questo tema, anche alla luce della lettera, firmata da 62 fattorie didattiche di tutto il Veneto, e inviata alla Regione Veneto e alla nostra associazione di categoria. «Presentando il DPCM sulla Fase 2 – conclude Passarini – il presidente del Consiglio Conte ha eluso la domanda sulle scuole, rassicurando sulla riapertura a settembre. Noi, nel pieno rispetto delle misure restrittive, siamo pronti a offrire una soluzione nel momento i cui i genitori dei bambini ricominceranno a lavorare».