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Fondi PNRR in provincia di Venezia

Lavori in provincia di Venezia con fondi PNRR

Bene gli interventi, ma non dimentichiamoci della siccità. Ci vuole un tavolo permanente per definire un piano strategico idrico

«Siamo lieti che la Regione e il dipartimento nazionale della Protezione Civile partano dalla provincia di Venezia con i progetti del PNRR per opere di rinforzo, sistemazione, protezione del suolo. Non dimentichiamoci però della questione siccità».

Federica Senno, presidente di Cia Venezia, commenta così la delibera della Regione Veneto presentata ieri dal presidente Luca Zaia e dall’assessore Gianpaolo Bottacin,
con la quale vengono stanziati 20 milioni di euro per sei interventi. 
«Abbiamo subito sentito i nostri responsabili di zona e i nostri rappresentanti nei Consorzi di bonifica», aggiunge la presidente. «Si tratta sicuramente di opere importanti ed attese. Il lavoro stesso degli agricoltori è sinonimo di manutenzione del territorio, ma occorrono anche interventi di portata maggiore, per preservare zone più ampie e i centri abitati da eventi calamitosi, come frane, allagamenti ed alluvioni. 
Vorrei però ricordare che nel PNRR ampio spazio (con la relativa disponibilità economica) è riservato agli interventi sulla siccità. Nel periodico bollettino diramato dall’ANBI Veneto, emerge chiaramente che anche nei prossimi mesi la mancanza d’acqua sarà la questione principale: in mancanza di precipitazioni significative tra gennaio e febbraio, la stagione irrigua partirà già in grave deficit idrico. I primi 3 mesi dell’anno idrologico (ottobre-dicembre) si sono conclusi con un deficit di precipitazioni di oltre il 28% rispetto alla media del periodo (236 mm contro i 328 mm della media tra il 1994 e il 2021). A soffrire sono soprattutto le falde che in questo periodo dell’anno dovrebbero rimpinguarsi con le piogge autunnali e che invece sono ai minimi rispetto alle medie del periodo».

«Bene con questi lavori – conclude la presidente Senno – ma sollecitiamo gli interventi urgenti sui mini bacini, sulle vasche di laminazione e su tutte le soluzioni utili per trattenere e conservare l’acqua: se no tra pochi mesi saremo di nuovo in emergenza. Inoltre bisogna verificare se i piani delle acque dei Comuni sono aggiornati. Per questo ribadiamo la nostra proposta di costituzione di un tavolo permanente fra consorzi di bonifica, consiglio di bacino, Città Metropolitana, Regione Veneto e le associazioni di categoria, per definire un piano strategico idrico».